lunedì 10 novembre 2003

Ho passato il venerdì sera in uno studio medico.
Arrivato pochi minuti prima delle 17, con le visite che avrebbero dovuto iniziare alle 17:30 (ma il ns. medico riceve prima in un altro studio, ed è cronicamente in ritardo!), sono riuscito a farmi fare le prescrizioni che mi servivano (per la verità erano principalmente per mia moglie) a pochi minuti dalle ore 21!!!
Inutile raccontare la noia della serata, peraltro rallegrata dalla presenza di una piccola bimba simpatica di 2 anni e mezzo, come il mio Federico, di nome Samia (di madre non italiana), mentre volevo dedicare qualche parola ad un particolare accadimento che mi ha riguardato: fra le riviste più o meno interessanti che erano lì presenti, mi capita di scorgere un libro, di quelli economici tascabili, con la copertina rossa attraversata da un foglietto bianco pinzato, con su scritto "Prendimi! Sono un libro libero" ed anche "Take me home! I'm a crossing book".
Confesso che non ho resistito alla voglia di prenderlo dapprima in mano, e poi "in prestito", per così dire: in realtà ho semplicemente letto e fatto quanto riportato in un altro foglietto graffettato all'interno, che, infatti, raccontava dell'esistenza di questi libri da trovare casualmente, prendere liberamente, leggere (ovviamente) e poi lasciare "liberi", in un bar, in treno, in una sala d'aspetto o dovunque si preferisce.
Un'idea che giudico fantastica, e che non poteva non essere in qualche modo legata al grande luogo (virtuale) di libertà rappresentato dalla rete. Ed ecco infatti che appare il classico indirizzo che inizia con la tripla w (www.debris.it/bookcrossing per l'Italia, ma anche il sito ufficiale www.bookcrossing.com), nonché un numero BCID (BookCrossing Identification number) del libro (905-1069528), che, a quanto pare, è stato rilasciato in circolazione per la prima volta da Kammi Calzature.
Insomma, che dire, mi associo a questa iniziativa, e partecipo alla catena relativa al libro che ho trovato e che, per i più curiosi, è un romanzo di Scott Turow dal titolo "Presunto innocente" (da questo libro è stato tratto l'omonimo film interpretato da Harrison Ford).
Un pensiero mi coglie fin da subito: e se il libro fosse finito tra le mani sporche di qualche personaggio non molto piacevole (per usare un eufemismo), magari anche malato? Breve brivido nella schiena, poi penso a tutte le innumerevoli occasioni nella vita in cui si viene in contatto con oggetti passati di mano mille volte (basti pensare alla classica tazzina da caffè nel bar), ed il pensiero scompare per farne posto ad un altro: sono stato proprio fortunato a venire a conoscenza di questa iniziativa, magari poteva non succedermi mai e magari potrebbe non succedermi mai più!







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