lunedì 27 ottobre 2003

Economia - Tassi USA probabilmente invariati, ma la Fed potrebbe mutare orientamento
A partire dallo scorso maggio, l'esito dei FOMC della Fed è stato sintetizzato in tre dichiarazioni, una relativa alla crescita, una relativa all'inflazione ed una conclusiva (riassuntiva delle prime due) relativa all'economia USA nel suo complesso: da quest'ultima, in definitiva, derivava l'orientamento di politica monetaria, ormai da molti mesi confermato sempre come espansivo.
Da allora, l'enfasi è stata posta sul rischio di bassa inflazione, e di eventuale deflazione, mentre sulla crescita la dichiarazione è stata sempre sostanzialmente neutrale. Ma nella prossima riunione qualcosa potrebbe cambiare su quest'ultimo fronte, posto che gli ultimi dati dimostrano un evidente miglioramento congiunturale. Alcuni esponenti della Fed hanno recentemente puntualizzato che mantenere una politica monetaria accomodante non implica lasciare sempre invariati i tassi, in particolare qualora questi risultino inferiori a valori di equilibrio in presenza di crescita dell'economia.
Probabilmente la Fed non modificherà i tassi nel meeting della prossima settimana, anche perché vorrà ulteriori prove del rafforzamento economico in generale (nell'ultima settimana, il leading indicator di settembre ha deluso le aspettative, con un -0,2% m/m dal +0,4% di agosto), e del mercato del lavoro in particolare (è proseguito il calo delle richieste di sussidi, a 386mila da 390mila, dato quest'ultimo rivisto al rialzo dal preliminare 384mila, per una media a 4 settimane pari a 392.250).
Non è detto, invece, che non possa mutare l'orientamento di politica economica, portandolo da espansivo a neutrale. Contro tale ipotesi, comunque, si deve ricordare la lettura dell'inflazione di settembre, con il dato "core" (al netto delle componenti più volatili) ad un minimo di +1,2% a/a.
Dall'Europa pochi i dati congiunturali di rilievo, fra i quali il consumer spending francese, salito del 3,4% m/m (3,9% a/a), dal -2,9% di ottobre e contro attese molto più conservative (+2%). Le prime anticipazioni sull'inflazione di ottobre (Germania +1,2% da +1,1%; Italia +2,7% da +2,8%) dovrebbero confermare il 2,1% per l'intera area Euro.  
Fra i temi di interesse, da segnalare che anche la Germania, dopo la Francia, ha dichiarato che il deficit del 2004 resterà sopra il 3% e ciò avverrebbe per il 3° anno consecutivo. Malgrado le dichiarazioni di severità da parte della Commissione UE, è probabile che sia Francia che Germania non verranno multate per queste violazioni, e ciò rappresenta di fatto un indebolimento del Patto di Stabilità.


Mercati - take profit sull'azionario e recupero dei bond
Dopo aver toccato nuovi massimi, le Borse USA hanno registrato prese di beneficio (non violati, tuttavia, i principali supporti tecnici), trascinando con sé le altre piazze finanziarie. Tokyo, inoltre, ha subìto un pesante sell-off legato ad uno scandalo finanziario che potrebbe aver coinvolto anche il premier Koizumi.
Gli investitori continuano a focalizzarsi sul reporting aziendale, e questa settimana qualche annuncio ha deluso le aspettative, contribuendo alla correzione degli indici azionari. E con Wall Street ha sofferto anche il dollaro, che dopo aver stazionato intorno a 1,16 ad inizio settimana, si è riportato a quota 1,18, anche a causa di alcune dichiarazioni di esponenti BCE (secondo Duisemberg il cambio sarebbe in linea con i valori medi storici). Stesso dicasi per il cross YEN/USD, con la BoJ che, invece, sembra aver tentato qualche intervento di contenimento al di sotto di quota 109.
Trend positivo, infine, per i mercati obbligazionari, con sovraperformance dei Treasuries rispetto ai bond europei (lo spread intermarket sul decennale si è nuovamente ristretto). A livello di inclinazione di curva, si è registrato un lieve appiattimento, sia in Europa che negli USA, con la parte breve (nonché le rispettive curve strip) relativamente più stabile.
Per l'azionario la tenuta dei principali supporti (990-1015 per lo S&P), nonché l'andamento relativamente favorevole delle economie e dei conti societari, dovrebbero garantire una ripresa dell'uptrend, con conseguente nuovo indebolimento dei bond.











Nessun commento:

Posta un commento

Si può continuare a commentare ed a seguire gli aggiornamenti di questo blog a questo link
http://currao.blogspot.it/

Grazie a tutti, vi aspetto di là!

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Powered By Blogger