lunedì 27 ottobre 2003

Il ritorno delle IPOs (Initial Public Offerings)
Dopo i tanti ed incalzanti collocamenti azionari succedutesi durante il boom di Borsa del 1997-2000, ed i pochi e saltuari del triennio successivo, la recente ripresa dei mercati sta incoraggiando nuove matricole all'avventura in Piazza Affari.
Nuovi nomi (Isagro, Trevisan), nuovi business (rispettivamente agrofarmaci e macchinari per la verniciatura e l'anodizzazione dell'alluminio), e speriamo, nuovi esiti, visto che gli ultimi collocamenti, anche se riferibili ad aziende sane e con buone prospettive, non hanno dato molte soddisfazioni ai sottoscrittori.
Quanto alle due neo-quotande, mi affascina e preoccupa al contempo la loro caratteristica di essere delle "global small cap", ovvero società di piccole dimensioni, ma attive a livello internazionale nei lori rispettivi business di nicchia.
Il rischio è quello di uno scarso appeal per titoli con capitalizzazione modesta (circa € 46 milioni per Trevisan, per un fatturato consolidato pro-forma 2002 di € 37 milioni, e circa € 96 milioni per Isagro, che dopo le ultime acquisizioni raggiunge dimensioni di € 165 milioni di fatturato), soprattutto da parte degli investitori istituzionali di respiro internazionale. Per i piccoli, invece, l'esito dell'eventuale investimento non pùò che essere valutato in prospettiva di medio/lungo periodo, auspicando che gli elevati tassi di crescita prevista per le due società (circa +6% medio annuo atteso per Isagro ed una crescita stimata a due cifre per Trevisan) non vengano disattesi.



Due gare da dimenticare!
Devo purtroppo tornare a commentare le partite del Genoa, quella con il Pescara in casa e quella con il Verona in trasferta. Un solo punto per il Grifone, magro bottino prodotto del match con il Pescara, che ha visto un buon Genoa andare in vantaggio con Bielanovic e poi subire il pareggio (direi meritato). E da ricordare, tuttavia, che quand'eravamo sull'1 a 0 abbiamo colpito l'ennesimo palo (con il solito Caccia), ed ormai ho perso il conto di quante volte è già successo quest'anno.
Ma veniamo alla gara fuori casa con il Verona. Il pesante 3-0 finale non rende affatto onore al Genoa, che di fatto ha giocato veramente male i primi 10-15 minuti dell'incontro, subendo infatti il primo goal. Poi il Grifone ha tirato fuori gli artigli, che però gli sono stati subito spuntati da un arbitraggio a dir poco scandaloso: come si potrebbe altrimenti definire la performance di un arbitro che riesce ad annullare ben 3 (!) goal al Genoa, di cui solamente 1 era da annullare, e - ciliegina sulla torta - ad espellere Colasante per doppia ammonizione (la seconda, per simulazione!) poco prima (guarda caso) del raddoppio veronese? Il terzo goal a tempo ormai pressoché scaduto dimostra - se ve ne fosse stato bisogno - che i rossoblù tentavano un improbabile recupero anche nei minuti finali e sono stati traditi dal contropiede.
Non è il caso di drammatizzare, ma 12 punti in 11 partite sono veramente pochi per quel che si è visto in campo finora, almeno limitatamente all'era De Canio. E la posizione di classifica resta precaria. Speriamo bene…
(p.s. unica consolazione è che anche i cugini hanno perso con il medesimo risultato nella partita casalinga con il Milan, ed ora si trovano a 6 punti dopo 7 gare).



Economia - Tassi USA probabilmente invariati, ma la Fed potrebbe mutare orientamento
A partire dallo scorso maggio, l'esito dei FOMC della Fed è stato sintetizzato in tre dichiarazioni, una relativa alla crescita, una relativa all'inflazione ed una conclusiva (riassuntiva delle prime due) relativa all'economia USA nel suo complesso: da quest'ultima, in definitiva, derivava l'orientamento di politica monetaria, ormai da molti mesi confermato sempre come espansivo.
Da allora, l'enfasi è stata posta sul rischio di bassa inflazione, e di eventuale deflazione, mentre sulla crescita la dichiarazione è stata sempre sostanzialmente neutrale. Ma nella prossima riunione qualcosa potrebbe cambiare su quest'ultimo fronte, posto che gli ultimi dati dimostrano un evidente miglioramento congiunturale. Alcuni esponenti della Fed hanno recentemente puntualizzato che mantenere una politica monetaria accomodante non implica lasciare sempre invariati i tassi, in particolare qualora questi risultino inferiori a valori di equilibrio in presenza di crescita dell'economia.
Probabilmente la Fed non modificherà i tassi nel meeting della prossima settimana, anche perché vorrà ulteriori prove del rafforzamento economico in generale (nell'ultima settimana, il leading indicator di settembre ha deluso le aspettative, con un -0,2% m/m dal +0,4% di agosto), e del mercato del lavoro in particolare (è proseguito il calo delle richieste di sussidi, a 386mila da 390mila, dato quest'ultimo rivisto al rialzo dal preliminare 384mila, per una media a 4 settimane pari a 392.250).
Non è detto, invece, che non possa mutare l'orientamento di politica economica, portandolo da espansivo a neutrale. Contro tale ipotesi, comunque, si deve ricordare la lettura dell'inflazione di settembre, con il dato "core" (al netto delle componenti più volatili) ad un minimo di +1,2% a/a.
Dall'Europa pochi i dati congiunturali di rilievo, fra i quali il consumer spending francese, salito del 3,4% m/m (3,9% a/a), dal -2,9% di ottobre e contro attese molto più conservative (+2%). Le prime anticipazioni sull'inflazione di ottobre (Germania +1,2% da +1,1%; Italia +2,7% da +2,8%) dovrebbero confermare il 2,1% per l'intera area Euro.  
Fra i temi di interesse, da segnalare che anche la Germania, dopo la Francia, ha dichiarato che il deficit del 2004 resterà sopra il 3% e ciò avverrebbe per il 3° anno consecutivo. Malgrado le dichiarazioni di severità da parte della Commissione UE, è probabile che sia Francia che Germania non verranno multate per queste violazioni, e ciò rappresenta di fatto un indebolimento del Patto di Stabilità.


Mercati - take profit sull'azionario e recupero dei bond
Dopo aver toccato nuovi massimi, le Borse USA hanno registrato prese di beneficio (non violati, tuttavia, i principali supporti tecnici), trascinando con sé le altre piazze finanziarie. Tokyo, inoltre, ha subìto un pesante sell-off legato ad uno scandalo finanziario che potrebbe aver coinvolto anche il premier Koizumi.
Gli investitori continuano a focalizzarsi sul reporting aziendale, e questa settimana qualche annuncio ha deluso le aspettative, contribuendo alla correzione degli indici azionari. E con Wall Street ha sofferto anche il dollaro, che dopo aver stazionato intorno a 1,16 ad inizio settimana, si è riportato a quota 1,18, anche a causa di alcune dichiarazioni di esponenti BCE (secondo Duisemberg il cambio sarebbe in linea con i valori medi storici). Stesso dicasi per il cross YEN/USD, con la BoJ che, invece, sembra aver tentato qualche intervento di contenimento al di sotto di quota 109.
Trend positivo, infine, per i mercati obbligazionari, con sovraperformance dei Treasuries rispetto ai bond europei (lo spread intermarket sul decennale si è nuovamente ristretto). A livello di inclinazione di curva, si è registrato un lieve appiattimento, sia in Europa che negli USA, con la parte breve (nonché le rispettive curve strip) relativamente più stabile.
Per l'azionario la tenuta dei principali supporti (990-1015 per lo S&P), nonché l'andamento relativamente favorevole delle economie e dei conti societari, dovrebbero garantire una ripresa dell'uptrend, con conseguente nuovo indebolimento dei bond.











giovedì 23 ottobre 2003

Organizzazione e risorse intangibili
Dopo molto tempo (era dal 1997 credo) ho frequentato un corso interno presso la Formazione della durata di 2 giorni (22 e 23 ottobre) più un follow up previsto in novembre. Il tema non era strettamente attinente alla mia attività ordinaria, ma l'ho trovato di interesse al punto di parlarne al mio cortese ospite.
Si è trattato di organizzazione nel lavoro, negli aspetti individuali (comportamenti e motivazioni), negli aspetti relazionali (gruppi) ed a livello aziendale (clima e cultura). Il tema principale era quello di individuare quelle che sono le risorse intangibili, ovvero le "energie" che muovono un organizzazione.
Il docente è stato in gamba nell'introdurre gli argomenti cercando l'interazione anche attraverso la proposizione di quei giochetti psico-sociologici che conducono spesso a soluzioni tanto ovvie da destare quasi meraviglia.
Ad es., da uno di questi test è fuoriuscito che fra le principale aspettative (i desiderata) di un lavoratore vi è una buona retribuzione, e questo fattore rappresenta una delle principali leve su cui punta l'azienda per motivare(!), o almeno così viene percepito dagli stessi lavoratori. D'altra parte, invece, vi è il caso opposto dell'aspettativa risultata meno motivante per un lavoratore (almeno fra noi partecipanti al corso), ovvero il senso di appartenenza, che invece è ritenuto essere considerato ai primi posti dall'azienda (in cui lavoriamo).
Ripeto, in questi corsi spesso si giunge a conclusioni talvolta ovvie, ma è interessante, o anche divertente, il modo in cui ciò avviene. E per chi, come me, è concentrato per lavoro su tematiche specifiche, spesso altamente tecniche e poco umanistiche, qualche ora di apertura a tematiche alternative diventa importante. E chissà, non è detto che qualche aspetto di quanto appreso possa tornare anche utile nella vita o nel lavoro.




lunedì 20 ottobre 2003

Economia – Beige Book relativamente ottimista, frena lo ZEW tedesco
Il Beige Book della Fed ha confermato la ripresa dell'attività economica, come dimostrano gli ultimi dati, ma ha anche ribadito i punti critici, ovvero il mercato del lavoro e gli investimenti in beni capitali, che ancora risultano deboli.
L'atteggiamento espansivo della Fed per il momento non muta, ma i prossimi interventi dei suoi esponenti, ed in particolare di Greenspan, verranno analizzati in ogni frase ed espressione per cogliere i segnali di un'inversione di politica. Resto dell'idea, comunque, che non se ne parlerà prima del prossimo anno.


Meritano qualche riga anche i dati diffusi in settimana, e mi soffermerei sulle vendite USA al dettaglio.
In settembre sono risultate marginalmente inferiori alle aspettative, ma sono state accompagnate da un'ampia revisione al rialzo per luglio e agosto. Ciò sia per il dato headline (-0,2% in settembre, ma +1,2% in agosto, rivisto dal preliminare +0,6%, e +1,4% in luglio, da +1,3%), sia per il dato core, il meno volatile in quanto esclude le vendite di auto (in settembre +0,3%, inferiore al +0,4% atteso, dopo il +1,2% di agosto, rivisto da +0,7%, ed il +1,2% di luglio, rivisto da +1%).
Insomma, nel terzo trimestre del 2003 le vendite al dettaglio sono risultate senz'altro robuste, basti pensare che il dato core ha registrato il maggior incremento trimestrale dell'ultimo decennio, in grado altresì di imprimere una notevole accelerazione ai consumi ed al PIL del trimestre (intorno al +6%!).
Una lettura critica dei dati, tuttavia, non può prescindere dal ricordare che le famiglie hanno effettuato tanti acquisti in questi ultimi mesi beneficiando degli incentivi fiscali decisi dall'Amministrazione Bush e che quindi i prossimi dati potrebbero risultare meno brillanti. Senz'altro vero, ma se l'economia continuasse a migliorare, soprattutto sul fronte occupazionale, anche nel 2004 i consumatori potranno continuare a fare la loro parte per fare viaggiare ad un buon ritmo la "locomotiva" statunitense.


Ed uso quel termine virgolettato, da un po’ assente dai commenti economici, perché ritengo riavviata solamente l'economia USA, quelle europee (e giapponese) restano indietro, gravate, fra l'altro, dalla forza dell'euro (e dello yen). Ritengo questo, e lo dimostrano anche diversi recenti dati congiunturali (come il deludente –0,9% m/m e –1,8% a/a della produzione industriale francese in agosto), ma al contempo segnalo che qualche cosa si sta movendo, e che almeno le aspettative degli operatori appaiono improntate ad un cauto ottimismo. Si veda, da ultimo, l'indice ZEW tedesco, che dopo aver raggiunto il picco degli ultimi 14 mesi in settembre (60,9) ad ottobre ha leggermente frenato (60,3). Se si tratta di una stabilizzazione dell'indicatore (peraltro altamente correlato con il più importante, e noto, indice IFO) o dell'inizio di una nuova discesa (come nel 2002) è presto per dirlo. Semmai si può dire che la fiducia per il momento non è stata troppo minata dai prevedibili effetti negativi del rafforzamento dell'euro.


Mercati – Borse sui massimi, bond in difficoltà e recupero del dollaro
Dopo la correzione dei mercati azionari nella seconda metà di settembre, da inizio ottobre si è registrato un forte recupero, che nell'ultima settimana ha consentito di riavvicinare i massimi dell'anno, se non di ritoccarli (è il caso degli indici USA).
Principale sostegno della crescita dell'equity in questo momento è stato l'avvio più che positivo del reporting societario relativo al terzo trimestre dell'anno. Nei trimestri passati le società si erano attrezzate a superare la crisi tagliando i costi ed incrementando la produttività: ora che la crescita economica si dimostra in termini di maggiori vendite realizzate, il vantaggio a livello di bottom line è immediato. Senza contare che i profitti beneficiano ancora di un favorevole effetto-confronto con il 2002. Resta, in ogni caso, l'estrema importanza della crescita degli utili, essendo questa cruciale per il riavvio degli investimenti aziendali e delle assunzioni (in ultima analisi, del circolo virtuoso necessario per ottenere una solida crescita dell'economia).


Come da copione, salgono le Borse e scendono i corsi obbligazionari, con i rendimenti ritornati sui livelli di un mese fa. Insomma, la ripresa di settembre sembra già da archiviare come una pausa tecnica del downtrend avviato in giugno, che, a mio parere, spingerà progressivamente i tassi decennali almeno fino al 5% (dall'attuale 4,30% circa).

Nell'ultima settimana, per concludere, si è osservato un lieve recupero del dollaro, sceso nell'intraday sotto 1,16 contro euro e sopra 110 yen. Torna un po’ di razionalità dopo il sell-off seguito all'incontro dei G7 (v. anche il commento del 17/10)?






sabato 18 ottobre 2003

L'indebolimento del dollaro è utile agli USA?


E' il centro del dibattito attuale, dopo che dal meeting dei G7 è emersa la volontà (soprattutto statunitense) di ridurre gli interventi per alterare artificiosamente i rapporti di cambio tra le principali divise internazionali. Il messaggio era chiaramente rivolto alle valute asiatiche, in particolare lo yen giapponese e lo yuan cinese. Se il primo si è subito "adeguato", in maniera anche brusca, e coinvolgendo nel movimento anche la moneta unica europea (v. commento dello scorso 12 ottobre),  resta il problema della valuta cinese, rimasta ostinatamente legata al dollaro in parità fissa (8,3 yuan per dollaro).
L'auspicio di una rivalutazione dello yuan è del tutto giustificato dal punto di vista statunitense (!!). Se il deficit commerciale complessivo degli USA da marzo in poi ha cominciato a ridursi, probabilmente almeno in parte per effetto dell'indebolimento del dollaro, il disavanzo nei confronti di Pechino ha raggiunto il livello record di $ 11,7 miliardi, circa 1/3 del totale. Attualmente l'11,9% dell'import statunitense proviene dalla Cina che, infatti, ha superato il Giappone nella graduatoria dei principali esportatori verso gli USA, ed è terza alle spalle di Canada e Messico.


La crescita sostenuta dell'economia cinese degli ultimi anni (compresa tra il 7% e l'8%, malgrado il rallentamento della congiuntura mondiale dell'ultimo triennio e, per quest'anno, l'impatto negativo dovuto all'epidemia SARS ) è evidentemente avvenuta a spese dei Paesi occidentali, penalizzati dalla debolezza artificiale dello yuan nei confronti del dollaro. A sostegno di questa opinione vi è anche l'osservazione della composizione dell'avanzo di parte corrente accumulato da Pechino, in realtà sommatoria di un surplus verso i Paesi occidentali e di un deficit verso i Paesi asiatici.


In definitiva, alla luce di questi dati, l'importanza per gli USA della svalutazione del biglietto verde nei confronti di yen ed euro si ridimensiona notevolmente, e semmai va letta al contrario, ovvero dal punto di vista delle economie europee e giapponese che ne escono fortemente penalizzate. Diventa invece cruciale osservare l'evoluzione dello yuan: l'eventuale decisione cinese di abbandonare il peg fisso potrebbe determinare una reazione violenta nel cross contro dollaro, dell'ordine del 30% o anche più. Secondo prime stime l'impatto di una rivalutazione dello yuan di tale dimensione sarebbe dell'ordine di un 5% di minor crescita cinese e – asimmetricamente – di uno 0,7% di maggior crescita dei Paesi sviluppati.


Non vorrei dare l'impressione di voler parlare sempre e solo di sport, poiché ho ben altri e molto più interessanti argomenti di cui trattare, il primo dei quali è senz'altro la mia famiglia.


Non mi dilungherò, pertanto, sulla bella vittoria di mercoledì scorso del Genoa (4 a 2 all'Albinoleffe, squadra che, a dispetto del nome semisconosciuto, ha disputato una bella partita, giocando a viso aperto e capitolando solo sul finale, dopo aver recuperato per ben due volte lo svantaggio nei confronti di un grande Grifone!), perché desidero raccontare al mio gradito ospite la mia serata del 17 ottobre con Federico alla festa di compleanno di Matilde.


Matilde, che abita al piano sopra al nostro, ha compiuto tre anni ed ha festeggiato al McDonald's di Via XX Settembre (dirò qualcosa, più avanti, su questa scelta del locale). Appuntamento alle 17, dopo l'ufficio, con Federico accompagnato dal nonno. Sì perché la mamma Monica, in dolce attesa del nostro secondo pargoletto, è pressoché immobilizzata dai dolori alla schiena (legati alla gravidanza).


Esco dall'ufficio alle 16:51, corro verso il McDonald's e mi squilla il cellulare: Fede si è addormentato sulla spalla del nonno nell'autobus, evidentemente stanchissimo (è ormai da un po’ che "salta" il pisolino pomeridiano), ed il nonno decide giustamente di farlo riposare qualche minuto, prolungando il giro in bus.


Dopo un po’ arrivano all'appuntamento, e, con Fede ancora mezzo addormentato, entriamo nel locale. La festa è da poco iniziata, Fede non è molto reattivo all'inizio (e lo comprendo), come al solito non ama l'eccessiva turbolenza degli altri bimbi, ma alla lunga comincia ad attivarsi, soprattutto quando arriva da mangiare.


E qui ci vuole una parentesi: come fa a sopravvivere, e proliferare nel mondo (con successo), una catena di ristorazione che offre cibi di quel genere? Qualcuno, se non molti, potrebbero dissentire, ed anzi sostenere che si tratta di ottimo cibo, ma quel "toast" che ho ordinato per Fede (ed era l'unica opzione che ritenevo accettabile, rispetto ad es. ad un hamburger od a crocchette di pollo fritte), ma sembrava pane di plastica, o giù di lì. Fede l'ha pizzicato un po’, poi l'ha mollato (incredibile!) e si è rifugiato sulla torta, che non era niente di eccezionale, ma almeno si poteva mangiare (!).


Chiudo la parentesi e ritorno al rapporto di Fede con gli altri bimbi. E' ancora difficile farlo giocare con gli altri, preferisce l'autonomia, per questo credo che quando inizierà la scuola materna (speriamo già in gennaio, ma più realisticamente il prossimo anno, a settembre) sarà molto importante per lui.

Per finire, saluti a tutti, tentativo (fallito!) di una foto con la festeggiata (che però non gradiva), giro in bus/funicolare/autobus e rientro a casa. Adesso dorme profondamente, appena chiudo il notebook mi fiondo anch'io nel letto, lasciandovi con una promessa: quanto prima arricchirò il blog con qualche foto!

lunedì 13 ottobre 2003

A partire da questa settimana pubblicherò un breve commento sull'andamento di economia e mercati, sperando che possa essere, se non proprio utile, almeno d'interesse per il mio gradito ospite.


Economia


Il calendario di dati macroeconomici negli ultimi giorni è stato povero di spunti. Per l'Eurozona è stato confermato il –0,1% di crescita nel 2° trimestre dell'anno (dopo 1° trim. a crescita zero!). Qualche segnale incoraggiante è provenuto dalla Germania: in agosto la produzione industriale è risultata ancora in discesa (-2,5%), ma gli ordini sono finalmente tornati ad aumentare (+0,6%). In settembre, inoltre, la disoccupazione tedesca è risultata in lieve calo (10,5%, dal 10,6% di agosto). Negli USA, dopo le indicazioni positive sull'occupazione e dagli indici ISM, da segnalare solamente che le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono risultate ancora in calo (da 405 mila a 382 mila) e che il disavanzo della bilancia commerciale ha registrato un lieve miglioramento in agosto (da $ 40 miliardi a $ 39,2 miliardi): primi effetti dell'indebolimento del dollaro?


Mercati


Ed è infatti ancora il dollaro il vero protagonista della settimana sui mercati finanziari: ancora in caduta libera nei confronti dello yen (sfondata la soglia di 110, con la Banca del Giappone incapace di difenderla) e, di riflesso, dell'euro (raggiunta l'area 1,185, nella totale indifferenza, persino dichiarata, da parte della BCE). I cross sembrerebbero lanciati verso nuovi massimi (100 per lo YEN/USD e 1,25 per l'USD/EUR), ma è ipotizzabile che questo trend duri a lungo? O dobbiamo attenderci un'inversione, probabilmente anche brusca? L'unica certezza, a mio giudizio, è che l'economia mondiale non può avvantaggiarsi più di tanto di un dollaro troppo debole, in particolare quando le altre macro-aree di riferimento, ovvero Europa e Giappone, risultano ancora strutturalmente molto deboli e probabilmente incapaci di consolidare in autonomia adeguati ritmi di crescita per i prossimi trimestri.


La lettura dei dati sull'occupazione USA ha avuto un effetto positivo per i mercati azionari, che hanno interrotto la fase di correzione delle settimane precedenti, e negativo per i bond, con i rendimenti in rialzo lungo tutto l'arco di scadenze temporali. Attenzione alla stagione del reporting societario del 3° trimestre: se, come probabile, gli utili saranno in linea o anche superiori alle attese di consensus non mi stupirei di vedere nuovi massimi sull'equity entro fine anno, con S&P oltre 1.100 e Nasdaq oltre 2.000 (a seguire tutte le altre Borse, compreso la nostra). Il trend sembra questo e, come dicono gli analisti tecnici, "trend is your friend", quindi…


Un week-end sportivamente soddisfacente.


Questo è in sintesi il mio pensiero, dopo la vittoria dell'Italia sull'Azerbaijan (6-0 dagli azzurrini e 4-0 dalla nazionale maggiore), stamattina a Suzuka (GP del Giappone, ultima prova stagionale) la Ferrari ha vinto il suo 13° mondiale costruttori, con Barrichello primo davanti alla McLaren di Hakkinen e con le Williams fuori gioco (Montoya out e R. Schumacker 14°).


Il meritatissimo 8° posto di M. Schumacker (che partiva dalla 14a posizione a causa di una qualifica bagnata dalla pioggia) gli è più che sufficiente per conquistare il suo 6° titolo iridato, il 4° consecutivo con la Ferrari, e per innalzarsi a miglior pilota in assoluto di tutti i tempi (detiene praticamente tutti i record possibili ed immaginabili, con la sola eccezione del nr. di pole position, ancora appannaggio del grande Ayrton).


E passiamo alla Moto GP, dove il ventiquattrenne (!) Valentino Rossi parte dalla pole, stravince sul circuito malese di Sepang, davanti a Sete Gibernau (come lui in sella ad una Honda), e conquista così con due gare d'anticipo il proprio quinto titolo mondiale. Dopo quelli in 125 (1997) ed in 250 (1999), da tre anni nella classe maggiore (era la 500 nel 2001 ed ora Moto GP, con 1.000 cc da "domare" sotto la sella) è sempre lui il migliore. Con buona pace per Biaggi & co.


Infine, un plauso anche al GENOA, che strappa un importante punto (e siamo a 8) in quel di Venezia, pareggiando 2-2 con i lagunari dopo essere stato sotto di 2 reti a zero alla fine del primo tempo. Temperamento e tenacia sembrano tornati sui giocatori che indossano la casacca rossoblu e che sono chiamati a riportare il vecchio grifone alla massima serie, che indubbiamente gli compete.


 

venerdì 10 ottobre 2003

Ho deciso! Provo ad avviare e gestire un blog in tema di FINANZA!


Ok, l'argomento più o meno lo conosco, qualcosa da dire lo troverò, ma chi mi leggerà?


Ottima domanda, per ora senza risposta alcuna, almeno fintantoché non diffonderò questa mia iniziativa fra amici e parenti (almeno loro, spero, avranno la bontà di leggermi ogni tanto!)


E cominciamo con il raccontare qualcosa sul Congresso AIFIRM (www.aifirm.com) cui ho partecipato oggi. Credo che siano più occasioni di incontro e di confronto che vere e proprie opportunità formative, quando non si trasformano in eventi pseudo-promozionali/pubblicitari (v. alcune fasi degli interventi di Algorithmics o di Riskmetrics).


Eppure qualche spunto di interesse si trova sempre. Ad es. in tema di Risk Management delle imprese assicurative, il progetto Solvency II, molto simile al Basilea II delle banche, credo sia da seguire con molta attenzione, perché presto o tardi rivoluzionerà il modus operandi delle assicurazioni italiane. E forse, si giungerà ad eliminare certi obbrobri come la possibilità di immobilizzare contabilmente parte del portafoglio al fine di evitare l'insorgenza di minusvalenze.


Proviamo ad avviare un blog, ma come?


Inizio con il raccontare quello che ho appena visto in TV, la replica di Ascoli-GENOA 0-1 di ieri sera.


Dopo il 2-0 in casa con il Bari (assieme al punto con il Treviso siamo a 7), il GENOA torna a respirare. Speriamo che sia l'inizio di una bella riscossa!!!!

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